Come il pantone dei colori questo contenitore presenta tutte le tipologie di legno che solitamente uso per creare i miei oggetti di artigianato e arredamento. Ne esistono molti altri in commercio, ma questi sono generalmente quelli che prediligo.
Ogni legno ha delle caratteristiche specifiche adatte ad una particolare lavorazione o destinazione d’uso. La scelta di un tipo di legno rispetto a un altro può avere diverse motivazioni, legate a molteplici fattori quali: il clima locale, l’umidità dell’aria, la moda e la tradizione. Al legno possono essere associati tanti aggettivi che indicano pregi o difetti a seconda della lavorazione e della destinazione d’uso. Mi spiego meglio: un legno può essere pregiato ma di difficile lavorazione, come ad esempio il Noce Mansonia che durante la lavorazione libera una segatura e un pulviscolo che entrano nei vestiti e nel naso nonostante la mascherina; oppure morbido e leggero come l’Abete che è facile da lavorare ma ha caratteristiche di resistenza meccanica e durabilità nel tempo modeste. Un altro bellissimo legno è l’Iroko che è bruno tendente al dorato, resistente, ma velenoso e non può essere utilizzato per utensili da cucina come i taglieri o i mestoli.
Legnami duri, denominati forti, sono adatti alla realizzazione di pavimenti a parquet con l’utilizzo di doghe, listoni e tavolette. Tra questi troviamo: l’Abura, che è un legno chiaro ed opaco caratterizzato da una fibra dritta e compatta; l’Abete Rosso, usato anche per alcuni componenti dei pianoforti; l’Alder o Ontano che tende a scurirsi alla luce dal bianco o rossastro, con le sue fibre dritte uniformi; il Faggio Evaporato col suo color bruno-rossastro; il Larice, usato anche in carpenteria e per arredamento rustico; il Padouk che con le sue fibre color rosso-corallo può essere utilizzato anche per l’artigianato; Pitch pine (pino rigido) molto resinoso, perfetto per esterni; il Teak Africano oleoso e resistente alle intemperie, molto pregiato.
Altri legnami, denominati dolci, sono invece facili da intagliare, tranciare, sfogliare e tornire, perfetti per l’artigianato. Tra questi i miei preferiti sono: l’Acero, compatto e lucido, tendente al rosa pallido se essiccato bene; il Ciliegio Nostrano con cui si costruiscono anche pipe e strumenti musicali; il Faggio, perfetto per creare curvature; il Tiglio che è leggero e chiaro, ideale per costruire giocattoli; l’Oukoumé con cui si possono costruire scatole per sigari.
Altri ancora sono adatti alla creazione di mobili, sono cioè legnami poco resinosi e comunque resistenti all’usura e al tempo. Tra questi io utilizzo regolarmente: l’Abete Bianco che viene utilizzato anche per il rimboschimento in vivaio; il Frassino che si scurisce con la stagionatura, il Pero, con il suo inconfondibile colore rosato; il Tulipier che ha fibre tendenti al giallo e verdastro chiaro.
Infine alcuni legnami sono speciali e hanno caratteristiche che vanno bene ovunque come il bellissimo e profumato Cedro canadese con cui si possono creare porte e infissi che resisteranno ad ogni tipo di clima, mobili e anche sculture intarsiate, grazie alla sua dolcezza e facilità di lavorazione; il Douglas, le cui travi sono regolari, dritte e fitte, adatte a tutto, comprese le costruzioni navali; il Mogano, così elegante con le sue venature dal rossastro al bruno; il Noce che al contrario di molti altri legni nel tempo diventa più chiaro; l’Olmo, pesante e resistente; il Rovere, con le sue numerosissime varietà di colore e tessitura; e per ultimo ma non per importanza l’Olivo, il legno che tutti sanno riconoscere per via delle sue torsioni e venature, legno carico di simbolismo e di storia. Questa è quindi una piccola collezione personale, che ha lo scopo di mostrare quanto è grande e diversificato il mondo del legno e quanto studio c’è dietro ogni oggetto di artigianato.